L’ORTO, GIOIE E DOLORI

Scrive CHRISTIAN COSTANTINI – in futuro vorrei per tutti un ritorno alla terra, alla semplicità, alla condivisione e solidarietà tra le persone, la gioia per le piccole cose.
Il mio motto è ‘tornare indietro per andare avanti’.
Il titolo non è fuorviante ma anzi, è la cruda verità.
La creazione e la gestione di un orto può rivelarsi una delle gioie e soddisfazioni più grandi, come anche una perdita enorme di tempo ed energie per poi gettare la spugna.
Perchè? Partiamo da zero, cos’è un’orto?
La risposta può essere scontata ma a me piace definirla come “un’oasi di piacere” creata con le nostre mani, dove tutta una serie di fattori sono in perfetta armonia per produrre continuamente cibo naturale.
Vorrei sottolineare “naturale” e “continuamente”.
Naturale perchè creandolo e gestendolo con metodo biologico, avremo cibo sulla nostra tavola di eccelsa qualità esente da sostanze artificiali di sintesi e, continuamente, perchè in linea teorica (qui gioca un importante ruolo il clima) si potrebbe produrre appunto cibo a tempo indeterminato.
L’essere proprietari o poter avere in gestione un piccolo appezzamento di terreno da “trasformare” in orto, può farci “ammalare” poi di una malattia incurabile che tanti chiamano pollice verde.
Torniamo alle gioie..
Profumi, colori, sapori, sensazioni tattili, persino suoni (per esempio le api che impollinano) fanno parte di un orto.
Semplicemente un inno alla natura la quale ci ripaga dandoci tutto quel che ci serve per imbandire ogni giorno a festa la nostra tavola, regalarci serenità, salute e benessere psicofisico.
Sembra la soluzione a tutti i mali del mondo quancuno dirà.
In effetti lo è!
Pensiamoci.. se tutti, e dico tutti su questo mondo, avessero la possibilità (oltre alla voglia ovviamente) di coltivarsi il proprio pezzettino di terreno, forse non ci sarebbero problemi come la fame nel mondo, non produrremmo immondizia di nessun genere, saremmo in forma psico-fisica, staremmo molto probabilmente più assieme dal vero con le persone (quanto è bello lavorare e condividere un orto con qualcuno) ecc. ecc.
Poche cose e sicuramente ce ne saranno altri di vantaggi, ma credo che già quelli citati sarebbero una manna dal cielo se fossero attualizzati.
A me basta e avanza per dire: Voglio un orto tutto mio!
Ora tocca ai dolori..

Lavorare la terra (tanta o poca che sia) costa fatica e sudore!
Già.. è la cruda verità, ma d’altra parte niente da niente giusto? Se non concimi il terreno nulla o poco ti darà, regola che vale per qualsiasi cosa nella vita.
Poi c’è la conoscenza.. quella è anche peggio perchè faticare e sudare per niente (non sapendo quello che si sta facendo) oltre al danno la beffa.
Creare un orto a regola d’arte quindi senza avere un minimo di conoscenza è alla pari di voler pilotare un areoplano senza aver conseguito un brevetto di volo.
Altri dolori.. il meteo.
Qui si va dalla possibilità o meno di utilizzare la tecnologia per poter sopperire a eventi climatici che potrebbero “distruggere” il nostro raccolto.
Il veder sfumare in qualche minuto, mesi di duro lavoro (pensiamo a una semplice grandinata o a qualche colpo di coda invernale che ci manda al creatore le nostre giovani piantine appena messe a dimora) è purtroppo da mettere sempre in conto.
Altro dolore non sempre conteggiato: L’acqua
Sembra ovvio ma non lo è, la presenza dell’acqua è assieme al sole, un elemento obbligatorio senza il quale l’orto resterebbe un’arida crosta di terreno senza produrre un bel nulla.
Quella che potrebbe essere una riserva d’acqua sicura, potrebbe darvi scacco matto nel periodo in cui serve di più (l’estate) oppure venire meno per qualche altro motivo.
Detto questo, i consigli base che posso dare al “neofita” che si avvicina all’idea di coltivare un orto sono:
- Anche se ovvio, un pezzettino di terreno coltivabile, soleggiato e magari recintato da poter gestire, che sia vostro, in prestito o in comunità non ha importanza
- Presenza di acqua in abbondanza (un vostro pozzo sarebbe l’ottimale così non ci saranno sostanze come cloro ecc.)
- Un piccolo ambiente chiuso nelle vicinanze per poter sistemare “gli attrezzi” del mestiere, vanga, badile, carriola ecc.
- Studiare.. si, prima di partire con il vostro progetto investite qualche ora, qualche giornata per studiare l’argomento (comunque non si finisce mai di imparare), e così avere quelle nozioni che vi daranno la possibilità di evitare errori e perdere tempo
Tutto qui.. la passione vedrete arriverà da sola, garantito!
Per suggerimenti o correzioni contattami mentre per i commenti leggi il regolamento
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